Bizarrap

Il nome di battesimo di Bizarrap è Gonzalo Julián Conde, è nato e cresciuto nel quartiere Ramos Mejía di Buenos Aires, conosciuto anche come “la città del commercio” per il gran numero di attività commerciali presenti lì.

Durante il liceo scopre il rap e si appassiona alla creazione di testi e rime per esprimersi attraverso quest’arte.

Ha studiato marketing e ha lavorato per due anni come label manager presso la casa discografica Warner. Quell’esperienza “è stata fondamentale per comprendere il settore”, senza perdere la bussola.

Ha iniziato il suo viaggio nel mondo musicale nel 2017 manipolando i suoni su un computer seguendo le istruzioni dei tutorial di YouTube, ed è oggi uno dei produttori musicali più importanti al mondo.

Bizarrap è l’incarnazione di un decennio in cui molti giovani artisti sono diventati famosi grazie al “fai da te” dei loro studi casalinghi. Ma, nel suo caso, con una buona dose di strategia e professionalità.

Nell’industria musicale è evidente che Bizarrap sia un riferimento per la sua creatività, perseveranza e originalità

L’argentino è diventato rapidamente, con le sue ‘BZRP Music Sessions’, il re Mida della musica urbana latina grazie a un format che sta facendo esplodere YouTube.

Il fenomeno Bizarrap si è affermato per la prima volta tra il pubblico più giovane grazie all’impatto delle sue collaborazioni con artisti come Nathy Peluso, Anuel AA, Rauw Alejandro, Nicky Jam, Villano Antillano, Tiago PZK, Residente, con una devastante dimostrazione rap dove attacca frontalmente il colombiano J. Balvin. O, soprattutto, con la sessione numero 52 al fianco dello spagnolo Quevedo, che per sette settimane è stato numero 1 al mondo.

Anche la numero 53 ha battuto i record con Shakira con la canzone che la colombiana ha dedicato al suo ex compagno, l’ex calciatore Gerard Piqué, e alla sua ragazza, Clara Chía.

Il produttore ha reso la sua stanza una leggenda e ha aiutato il suo paese a essere considerato un nuovo epicentro della musica urbana.

Le sue sessioni sono state registrate nella sua cameretta dove dorme fin dalla nascita e dove ha mosso i primi passi nella musica. “Tutti conoscono già la carta da parati della mia stanza perché ce l’ho da quando avevo dodici anni. Tutto è molto organico, non è che sia stato pensato da qualcuno, ma è successo da solo e mi ha dato l’identità che ho oggi”.

La sua immagine è molto caratteristica, poiché nasconde quasi sempre il viso con occhiali da sole scuri e un berretto. Il suo genio sta nel padroneggiare il genere ‘trap’ e mescolarlo con ritmi elettronici.

Nella loro serie di collaborazioni, Bizarrap fornisce la traccia musicale e fa brillare l’artista ospite.