La riforma tributaria colombiana ha generato fiumi di proteste, purtroppo anche morti, ed ha spinto molti cantanti colombiani ad esprimere la propria posizione.
La Colombia è interessata da giorni da una sollevazione popolare. Le manifestazioni sono iniziate come una rivendicazione dei cittadini contro la riforma fiscale. Secondo quanto riportano gli organi di informazione locale, sono finora morte almeno 19 persone, tra civili e forze dell’ordine con una stima di 700 feriti.
Dallo scorso 28 aprile gli abitanti di Bogotá, Cali, Medellín, Pasto, Pereira, Manizales, Armenia e Barranquilla sono scesi in strada contro questa modifica sostanziale, la terza in tre anni, proposta al Congresso il 15 aprile dal ministro delle Finanze, Alberto Carrasquilla.
Secondo Carrasquilla, l’intenzione della riforma è quella di ottenere risorse pari a sei miliardi di dollari all’anno da destinare ai programmi di assistenza sociale per le comunità più colpite dalla pandemia Covid-19, e per creare posti di lavoro i cui beneficiari sarebbero i più poveri.
Le proposte contenute nella riforma tributaria
Cosa propone la riforma? Il progetto mira, tra le altre cose, ad aumentare il costo della benzina, l’IVA per servizi funebri e servizi internet, ad introdurre una tassa sul reddito anche per coloro che avevano un livello di stipendio che li escludeva, stesso discorso per i pensionati finora esentati dal pagamento di questo tributo. Secondo quanto ammette lo stesso ministro interesserà il 74% delle famiglie e il 26% delle imprese.
La cosiddetta ‘Ley de Solidaridad Sostenible‘ arriva nel bel mezzo di una crisi economica generale causata dalla situazione globale, quindi le manifestazioni non sono state dirette solo contro Alberto Carrasquilla, ma rappresentano un segnale di ostilità nei confronti del governo dell’attuale presidente, Iván Duque, già sotto accusa per come ha gestito l’emergenza sanitaria e le dure restrizioni. Tuttavia, dopo diversi giorni di proteste, la foga del popolo sudamericano non si è placata, ed è sfociata in ulteriori violenze.
L’Onu ha dichiarato che le forze di sicurezza colombiane hanno esercitato “un uso eccessivo della forza” durante l’ondata di proteste.
Nei social l’hashtag #SOSColombia è diventato virale e diversi cantanti pop e reggaeton colombiani di fama mondiale hanno approfittato di queste piattaforme per esprimere il loro sostegno e malcontento, oltre che per chiedere alle autorità di fermare la repressione.
Molti cantanti colombiani hanno preso una posizione a riguardo delle proteste scaturite dalla riforma tributaria
La star internazionale Shakira si è così espressa: “Chiedo al governo del mio paese di prendere misure urgenti, FERMARE ORA la violazione dei diritti umani e ripristinare il valore della vita umana al di sopra di ogni interesse politico”, ha scritto l’artista di Barranquilla, che è anche un ambasciatrice dell’UNICEF.
Carlos Vives è stato uno dei primi a manifestare a favore della pace ha anche affermato che “è ora di fare uso di quella capacità che accompagnano i leader e governanti nei momenti difficili”.
L’interprete 41enne Fonseca ha affermato con sofferenza: “La mia terra mi fa male all’anima come non mi aveva mai fatto male”. Ha anche chiesto sia alle autorità che ai cittadini di fermare la guerra civile. “Un appello allo Stato per instillare calma e non paura. Un appello alla società civile a manifestare pacificamente”.
L’interprete di Tusa, Karol G ha ha impostato la bandiera colombiana come foto sul profilo di Instragram, seguito da 39 milioni di utenti, ed ha chiesto che cessassero gli abusi della polizia. “Le immagini che condividerò sono forti e sensibili, ma è mio dovere nei confronti del mio Paese rendere virale quello che ci stanno facendo in Colombia. Abbiamo bisogno di aiuto”, ha scritto Carolina Giraldo Navarro.
Juanes in maniera molto diretta “Presidente Iván Duque le chiedo di ascoltare e di entrare in contatto con la gente ritirando la riforma fiscale, il Paese sta bruciando e se non reagisce sarà peggio”, ha scritto il vincitore di due Grammy Awards.
Ovviamente anche gli artisti del reggaeton non sono stati a guardare, esprimendo il loro pensiero
Anche Maluma non ha taciuto sulla questione: “Niente più morti, niente più aggressioni”, ha scritto il 27enne. “Mi unisco all’appello, invitandovi a riflettere profondamente sulla ricerca di una vera PACE e ad essere profondamente consapevoli che l’unica via d’uscita è la tolleranza.”
Il reguetonero più innovativo del pianeta, e vincitore di cinque Latin Grammy Awards, stiamo parlando di J Balvin, è stato energico con il suo messaggio, rivolto al presidente Iván Duque: “Abbiamo bisogno di pace e amore, abbiamo perso il controllo della situazione. Si tratta di diritti umani”, ha detto l’interprete di Tu Veneno.
ll cantautore originario di Medellín, Sebastián Yatra, ha scritto: “La violenza e la repressione non sono mai la soluzione”, e allo stesso tempo ha espresso il suo sostegno per i manifestanti.
Camilo, utilizzando l’hashtag “help”, ha chiesto ai suoi follower di condividere la sua pubblicazione per dare visibilità all’emergenza. “In Colombia le autorità stanno uccidendo coloro che vengono a manifestare! Niente più brutalità della polizia e niente più impunità per coloro che la perpetrano!”
Manuel Turizo, invece: “Voglio invitare tutti ad alzare la voce e chiedere di fermare la violenza non solo contro lo Stato, ma anche contro le persone che si comportano male e che stanno anche uccidendo i poliziotti”, ha detto Turizo in un video su Instagram.
La riforma tributaria colombiana, e l’intervento dei cantanti per far fermare la repressione (fonti CNN ESP, Eleuniversal).
Da Objetivo Reggaeton:
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